Ci sono mamme che dicono ai figli finisci di studiare e altre che dicono dobbiamo finire di studiare.
Non sempre questa è una decisione delle seconde, spesso invece è una necessità data dal fatto che i bambini in questione hanno qualche difficoltà con la lettura, la scrittura, i calcoli o la comprensione e non riescono a portare a termine da soli il compito a loro assegnato.

Io ritengo che i ragazzi con disturbi d’apprendimento siano dei veri geni in altre cose ma purtroppo l’ordinamento scolastico non prevede metodi alternativi per agevolare la comprensione del materiale didattico.

E segue dei programmi standardizzati in cui tutti devono seguire lo stesso metodoe arrivare allos tesso risultato negli stessi tempi.

Spesso capita che i ragazzi si sentano inferiori e che i loro genitori non riescano ad accettare la differenza di approccio alle materie scolastiche e proprio in queste crepe si innestano le convinzioni che si porteranno da grandi.

Ma possiamo rimediare e imparare a comprendere a sostenere i ragazzi con disturbi di apprendimento affinché tutti riescano a trovare la loro strada e non vengano tarpate le ali di futuri geni.

Spesso, però, questa idea risulta difficile da attuare perchè non abbiamo il tempo e l’attenzione necessaria per agevolare tale trasformazione, lo stress aumenta da tutti i lati e le incomprensioni diventano litigi o insofferenze. Ma a tutto c’è un rimedio.

Sono sempre in aumento i bambini che hanno difficoltà di apprendimento scolastico.

Ma possiamo anche dire che la soglia di attenzione su tali difficoltà è finalmente aumentata.

In passato si diceva “è bravo ma non si impegna”, ora si riesce a dare un nome diverso ma non sempre si sa come affrontarli. Ci sono metodi per riconoscerle e diagnosticarle. Ma questo non sempre va di pari passo con il supporto per ovviare a tali difficoltà o per supportare i ragazzi e le famiglie che ne hanno a che fare.

Il disagio e la sofferenza emotiva di un ragazzo con disturbo di apprendimento creano un calo di autostima e spesso capita che uqesti ragazzi interrompano il loro percorso scolastico, se non sollecitati nel modo corretto.

Una mamma o un genitore non sempre è in grado (o accetta) di riconoscere i segnali che potrebbero indicare una difficoltà oggettiva del bambino.

Perché ci si sente sbagliati, ed è proprio qui che deve cambiare l’atteggiamento. Non c’è niente di sbagliato nel ragazzo e tantomeno nel genitore, bisogna solo cambiare la prospettiva da cui si affrontano le cose.

Prima cosa da capire è cosa sono e come riconosciamo i disturbi di apprendimento, anche detti DSA (disturbo specifico dell’apprendimento)

Il termine si riferisce a difficoltà in ambito scolastico e non in ambito di deficit di intelligenza, che invece può anche essere superiore alla media. La difficoltà sta nel compiere un’azione richiesta in ambito scolastico: leggere, scrivere e fare i conti.

Difficoltà che con la comprensione genitoriale e degli insegnanti può essere ridotta e anche l’andamento scolastico del fanciullo ne gioverà di gran lunga. Se servono specifiche vi rimando al sito https://www.aiditalia.org/  , sito ufficiale dell’ associazione Dislessia Italiana.

Ma in questo articolo mi vorrei focalizzare sulle difficoltà che incontra la famiglia e creare un piccolo vademecum che possa aiutarla a raggiungere la calma necessaria per vivere in maniera rilassata questa difficoltà che non è una malattia ma una scaletta in salita un pochino più ripida.

COSA PUO’ FARE UN GENITORE IN CASO DI DISTURBO DI APPRENDIMENTO DEL FIGLIO?

Un bambino con disturbi di apprendimento mette tutti i giorni i genitori a dura prova per terminare i compiti, stare attento, ascoltare… Questi atteggiamenti, non voluti consciamente dal bambino ma effetto del disturbo di cui è affetto, suscitano nella mamma sentimenti che creano aggressività, frustrazione, impotenza e intolleranza e possono portare ad un conflitto con il bambino. Purtroppo questo non lo aiuta a superare le sue problematiche, anzi, innesca un circolo vizioso che diventa ad ogni giro più pesante.

E’ per questo che oltre ad aiutare il bambino (te ne parlerò a breve) è molto importante dare un supporto anche alle mamme e ai papà.

Alcuni trucchetti per rapportarsi al meglio con un figlio con disturbi di apprendimento possono essere:

  • Creare un clima di gioco durante i compiti
  • Scandire i tempi, oltre i quali non dovremmo andare
  • Non umiliare il bambino se non riesce, ma ripercorrere il percorso
  • Con calma lasciarlo fare anche da solo
  • Non lasciare tempi morti, potrebbe fare altro e voi imbestialirvi
  • Cercare di restare calme, non reagendo con aggressività e punizioni
  • Supportare il bambino nell’organizzazione delle attività giornaliere
  • Evidenziare i punti di forza piuttosto che quelli di debolezza e rinforzare sempre la sua autostima
  • Tenere il bambino lontano da stimoli esterni quali cellulari, videogiochi e televisioni
  • Mantenere un clima famigliare tranquillo e sereno
  • Farvi una bella meditazione prima e dopo (parola di esperta e mamma con figlio disgrafico)

Ogni genitore in questa situazione deve come prima cosa comprendere di essere molto fortunato perché il suo bambino ha una visione laterale molto sviluppata e potrà essere supportato, come vedremo nel prossimo articolo, con la floriterapia e la kinesiologia oltre che da i sistemi tradizionali.

Se vuoi puoi iniziare a praticare yoga e meditazione per trovare il tuo centro e non perdere la pazienza troppo velocemente.

Puoi anche aiutarti con la floriterapia i fiori di Bach: 

  • Larch per chi non si sente abile e capace come chi sta loro intorno
  • Sweet Chestnut quando l’angoscia diventa troppa e si pensa di cedere
  • Willow se pensi di aver sofferto avversità difficili da accettare senza lamentarti 

Per capire come utilizzarli ti rimando a questo articolo sui fiori di Bach: cosa sono e come usarli

Ogni genitore ha il diritto di cedere ma non serve a nulla colpevolizzarsi per qualche cosa che non è una colpa.

Lo so inizialmente è faticoso seguire i ragazzi nei compiti ma cerchiamo di capire che la fatica più grande la stanno facendo proprio loro! Se ne usciranno vittoriosi e non pieni di frustrazioni non potranno che darci moltissime soddisfazioni nella vita che hanno ancora davanti.

Siamo mamme e papà non supereroi ed è normale che perdiamo le staffe. Ma anche ogni ragazzo che fatica a scuola è un super eroe in quanto ogni giorno è soggetto alla stessa frustrazione.

Allora che fare?

Almeno a casa cerchiamo di prenderla con leggerezza e tutto andrà meglio.

Se sei una mamma o un papà in difficoltà puoi contattarmi per una consulenza online.

E ricorda: se mi scrivi a info@graziagreppi.com il primo colloquio per te è gratis con il codice CENTRIFUGATODIMAMMA.
Potremo capire insieme dove sta il problema e come affrontarlo.

Se te lo sei perso leggi anche questo articolo su come aiutare la mancanza di concentrazione nello studio coi fiori di Bach.

Buona giornata e a presto

Greppi Grazia Giorgia

Counselor Naturopatico

Scritto da:

Grazia Greppi

Sono Grazia e nella vita ho ricreato il mio cammino molte volte e ho appreso che non è niente male imparare a cambiare.

Arrivo dal teatro e, dopo averlo insegnato per diversi anni, mi sono diplomata come Teatroterapeuta e lì è iniziata la mia vera presa di coscienza, la mia trasformazione.
La vita che interpretavo non era più quella di un altro, ma finalmente la mia, con tutte le mie maschere.
Quindi mi sono diplomata Counselor espressivo e in questo passaggio ho imparato molto bene che il percorso di crescita di gruppo va integrato con un percorso su se stessi, ed è sempre meglio avvalersi di una guida.
Solo dopo ho intrapreso un nuovo percorso verso le cure naturali credendo fermamente che la natura possa sostenere il cambiamento per mente e corpo.
Oggi sono anche Naturopata.
La mia formazione e la mia voglia di aggiornamenti in discipline naturali come i fiori di Bach, l’iridologia e la Kinesiologia, in discipline di sostegno emotivo come il Theta Healing ®, la mindfulness, le meditazioni guidate… mi permettono di sostenere le persone con più strumenti possibili. Da quel momento non mi sono più fermata, avevo trovato la missione della mia vita: aiutare gli altri a trovare la propria strada.
Nella mia esperienza mi sono trovata spesso a lavorare con le donne e questo mi ha permesso di specializzarmi nell’universo femminile.

COME?
Trovando la Leggerezza di vivere.