Non so voi ma io non ho mai capito come fare il calcolo delle settimane di gravidanza.
Il calcolo delle settimane di gravidanza è uno di quei punti critici della gravidanza che fa venire più di un dubbio alle mamme.
Che vadano forte in matematica o meno, mamme e papà possono trovarsi un po’ sconcertati quando il ginecologo inizia fare il calcolo settimane gravidanza, soprattutto se si aspetta il primo figlio e non si ha ancora dimestichezza con questi conteggi.
Tra data dell’ultima mestruazione e la data presunta per il parto, c’è da fare un po’ di chiarezza, per evitare confusione e dubbi.
Come si calcolano le settimane di gravidanza
Prima di tutto, va detto che la gravidanza non si calcola in mesi, semmai in settimane. Nel linguaggio comune è abbastanza frequente sentire parlare del mese di gravidanza. E in effetti, ciò non è scorretto ma, parlando in termini medici, non è sufficientemente preciso.
Inoltre, se i mesi di gravidanza sono convenzionalmente nove, le settimane sono, invece, quaranta.
Le domande che si pongono le future mamme, però, non si limitano a questo: c’è da capire anche quando inizia la gravidanza, quanto dura e quando si colloca la data presunta del parto. Insomma, non è tutto così intuitivo come sembra.
Quando inizia la gravidanza?
Sebbene a qualcuno possa sembrare strano, in termini medici la gravidanza non si fa partire dal giorno del concepimento, ma dal primo giorno dell’ultima mestruazione.
Strano? Forse, ma in realtà il motivo è molto semplice: la data del primo giorno dell’ultima mestruazione è certo (o almeno dovrebbe esserlo) mentre la data del concepimento è incerta.
Si presume che l’ovulazione avvenga più meno a metà tra un ciclo mestruale e l’altro, indicativamente quattordici giorni dopo l’inizio della mestruazione, ma non si può sapere con certezza se sia stato esattamente così.
Ogni donna ha caratteristiche proprie: potrebbe avere un ciclo irregolare e, di conseguenza, degli sfasamenti temporali anche importanti, oppure potrebbe esserci stato uno sfasamento proprio in quei giorni per vari motivi, spesso impossibili da verificare.
In più, c’è da dire che lo spermatozoo sopravvive per alcuni giorni e impiega un certo tempo per fecondare l’ovulo, ma questo tempo varia di volta in volta.
Quindi, visto non è possibile stabilire con certezza la data del concepimento, si è scelto di utilizzare un metodo convenzionale per indicare l’inizio della gravidanza.
La data presunta del parto: come si calcola?
Stabilito qual è il momento da cui far partire la gravidanza, i futuri genitori possono provare a calcolare la data presunta del parto.
Anche la data presunta del parto, però, è una data convenzionale, per diversi motivi.
Prima di tutto perché non si conosce la data precisa in cui sono avvenuti l’ovulazione e il concepimento e poi perché non è detto che per tutte le neomamme la gravidanza abbia la stessa durata.
In genere, si nota una correlazione tra durata media del ciclo mestruale e durata della gravidanza: in sostanza, chi ha un ciclo mestruale più lungo dei ventotto giorni classici, potrebbe, allo stesso modo, partorire un po’ oltre la data presunta.
Quanto dura la gravidanza?
La gravidanza dura, sì, nove mesi, ma più precisamente dura quaranta settimane. Proprio perché, però, la durata non è così tassativa, i medici tendono a calcolare un parto normale tra le 37 e le 41 settimane. Se il parto avvinene in questo range si parla di parto a termine.
In genere, alla 42° settimana, se non ci sono ancora segni del travaglio, il parto viene indotto. In tal caso, si parla di parto oltre il termine.
Infine, se il parto avviene entro la 36° settimana si dice che il parto è pretermine e il piccolo è prematuro, anche se non è detto che comporti alcuna complicazione per il neonato.
Nella prima settimana di gravidanza si è già incinta?
In realtà, nella prima settimana di gravidanza il concepimento non è ancora avvenuto. Quindi, no: in quella settimana la futura mamma non è ancora incinta e non può notare alcun cambiamento fisiologico.
Molto probabilmente il concepimento sarà avvenuto due settimane dopo rispetto all’inizio dell’ultima mestruazione.
In genere, il momento in cui si scopre di essere incinta è alla quarta/quinta settimana perché solo allora si può notare un ritardo del ciclo mestruale e saranno passate più o meno due settimane dal concepimento.
I sintomi fino a queste settimane sono stati difficilmente percepibili e solo da partire da questo momento iniziano ad essere man mano più evidenti.
Anche per i sintomi, però, non vale lo stesso per tutte le donne: c’è chi li percepisce più avanti e chi li vive con maggiore intensità. Anche in questo caso, tutto è soggettivo.
E voi come ve la siete cavate col calcolo delle settimane di gravidanza?
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A presto