In questi giorni ho organizzato la festa di compleanno di Priscilla che ha compiuto 7 anni da poco. Di solito organizzare le feste delle mie bimbe mi piace e mi diverte molto. Arrivo da un passato come animatrice e decoratrice e ancora, quando mi capita, lo faccio “a tempo perso”, quando gli impegni lavorativi e familiari me lo permettono. Le feste delle bimbe sono spesso l’occasione per sbizzarrirmi. Creare cose nuove che le stupiscano e curare ogni dettaglio.

Questa volta invece ho arrancato e a pochi giorni dalla festa ancora non riescivo ad avere un quadro chiaro dell’evento. Come mai?

Arrivo da un periodo molto intenso di lavoro. A cui si sono aggiunte le chiusure degli impegni delle bambine (scuola, nuoto, ginnastica etc).

In più mi hanno rubato la borsa, che conteneva praticamente tutti i documenti e sto impazzendo tra la burocrazia spagnola e quella italiana (soprattutto quella italiana è praticamente un girone dantesco) per riuscire a capire come riaverli.

Tante cose tutte insieme che appesantiscono le giornate.

Oggi ascoltando un podcast ho realizzato che non è solo la stanchezza ad avermi spento l’entusiasmo per l’organizzazione della festa. È la decision fatigue.

Cos’è la decisión fatigue (o fatica di decidere)

Nel podcast che stavo ascoltando si parlava proprio di fatica di decidere e la speaker analizzava proprio questa sindrome.

Normalmente questo termine viene usato in ambito lavorativo, in relazione soprattutto ai grandi manager o ai liberi professionisti. A chi, insomma, deve prendere ogni giorni un grande numero di decisioni.

Degli studi hanno infatti scoperto che il nostro cervello riesce a sostenere solo un certo numero di scelte ogni giorno.

Ciascuno di noi è sottoposto a numerose scelte ogni giorno, dalle più semplici (cosa mi metto, cosa mangio etc) a quelle più complesse (scelte lavorative, problem solving, decisioni importanti, ..)

Quando però il numero di scelte da compiere diventa alto e supera il numero che può sopportare tranquillamente, il cervello inizia ad affaticarsi.

E da qui il termine decision fatigue… la fatica di decidere.

Mi sono proprio sentita così: ogni scelta per il compleanno, sommate a quelle di ogni giorno per lavoro e famiglia, mi sembrava uno scoglio insormontabile.

Come superare la decisión fatigue?

Per uscire da questo empasse ed in generale per superare la fatica di decidere ci sono alcuni semplici accorgimenti che voglio condividere con te.

Riduci le scelte

Certo dirai, sembra ovvio. Ma come farlo?

Analizza per quanto possibile le situazioni in cui devi scegliere durante il giorno e eliminane alcune pianificando.

Per non dover più decidere ad ogni pasto cosa mangiare pianifica il menù in anticipo.

Con una sola decisione a settimana avrai eliminato 3 scelte da dover fare ogni giorno.

Pianificare in anticipo lascia quindi spazio nel cervello per altre decisioni.

Pare ad esempio che grandi impresari come Bill Gates e Steve Jobs usassero sempre gli stessi vestiti per lavorare per non dover scegliere ogni mattina cosa mettere. Una sorta di divisa che li aiutava a mantenere il cervello fresco per le decisioni lavorative.

Non dico di arrivare a questi punti, ma dedicare del tempo a scegliere in anticipo alcune cose ci può aiutare a vivere la quotidianità con meno stress (almeno un pochino meno).

Foto di Bich Tran: https://www.pexels.com/it-it/foto/foto-di-pianificatore-e-materiali-per-la-scrittura-760710/

Fai scegliere ad altri

Quando il carico sulle tue spalle è tanto questa è una delle cose da fare: alcune decisioni falle prendere ad altri. Le bambine possono scegliere cosa mettersi o cosa mangiare di merenda. Il marito può decidere il programma della famiglia per il pomeriggio. E così via.

Se impariamo a lasciare il controllo delle piccole cose saremo più riposate mentalmente. Provare per credere.

Affidarsi agli altri non è così male.

Chiedi aiuto e delega

Vale per tutti gli ambiti, lavorativi e non.

Delegare permette di aver qualcun altro che decide per noi per un determinato aspetto.

Per la festa ad esempio ho chiesto aiuto alla mia amica che ha un’agenzia di eventi. Abbiamo parlato insieme della festa e sono uscite diverse cose a cui non avevo pensato e soluzioni alternative che ho accolto con piacere (e che hanno funzionato alla grande).

Di alcuni aspetti si è occupata lei, di altri io ma a quel punto il bandolo delle decisioni era stato sciolto e ho potuto procedere più spedita.

Se mi fossi incaponita a voler decidere tutto da sola probabilmente sarei ancora davanti ad un foglio vuoto a decidere cosa fare.

E come ha funzionato per la festa, lo stesso può valere nel quotidiano: per le pulizie di casa, per la cucina, per la gestione dei bambini. Chiedi aiuto e delega. Io me lo ripeto come un mantra 😉

Dopo la festa ho chiesto supporto alla mia counselor di fiducia, Grazia. La persona a cui mi rivolgo quando sto passando un periodo difficile, che sia in mabito lavorativo che personale/familiare. (Forse può esserti utile l’articolo “counselor per la famiglia“)

Delegare non vuol dire perdere il controllo e brancolare nel buio.

Ma imparare ad affidare alcuni aspetti ci permette di alleggerire il carico sia fisico delle cose da fare, che, soprattutto, mentale.

Tu avevi mai sentito parlare di questa difficoltà dovuta alla fatica di decidere?

Questa esperienza e questa scoperta per me è stata illuminante. Non avevo mai sentito parlare della decision fatigue e sto provando a prestare attenzione a questo aspetto. Nelle giornate in cui mi sento particolarmente affaticata cerco di mettere in atto questi semplici accorgimenti e, in generale, cerco di pianificare ed organizzarmi con anticipo, così da ridurne il rischio. Non sono ancora cintura nera, eh, anzi!

Ma almeno averne la consapevolezza è già un bel passo avanti.

Ti aspetto nei commenti qui o sui social

Scritto da:

centrifugatodimamma

Milanese di origine, giramondo di vocazione. Alterno varie esperienze tra animazione, educazione (in asilo nido e scuole di vario grado) e turismo. Dopo un’esperienza di 6 mesi in Egitto nel 2002 torno in Italia, apro e gestisco degli asili nido per 10 anni, mi sposo e sembra che ormai la vita abbia preso un binario sicuro e solido. Ma il sogno di lasciare di nuovo l’Italia rimane sempre vivo (e neanche ben celato! ;) ). Nel 2012 anche mio marito si convince e decidiamo di trasferirci in Repubblica Dominicana alla ricerca di caldo e di una vita più semplice e serena. Qui nel 2015 nasce la nostra bimba Priscilla… e con lei il blog Centrifugato di mamma. Dove racconto com’è essere mamma, com’è esserlo lontano dalle nostre famiglie, come viviamo in un luogo tanto diverso da quello da cui veniamo, e le meraviglie che scopriamo giorno dopo giorno. Da novembre 2018, dopo la nascita di Beatrice, la nostra seconda bimba, siamo a Malaga, pronti per nuove avventure! Che continuiamo a raccontare su queste pagine virtuali.. ;)