Sicuramente sarà capitato a tutte di aver pensato (e sognato), molto prima di rimanere incinta, come sarebbe stato avere dei figli. Immaginare come sarebbe stato avere un frugoletto tra le braccia, le emozioni che avremmo provato e come sarebbe cambiata la nostra vita. Ed è impossibile non aver fantasticato. Ritrovarsi a pensare: quando avrò un figlio farò così, a mia figlia insegnerò questo o quello. Avendo lavorato tanti anni al nido, ma non solo, avevo ben chiara in mente che mamma sarei stata. Regole ben chiare, pochi vizi e soprattutto nel lettone MAI!
Ecco, se c’è una cosa che ho imparato da quando sono mamma è mai dire mai!
L’ho imparato da subito: avevo immaginato il parto in un certo modo ed è andato in tutt’altro. E anche con la bimba ho dovuto rimettere in discussione tutti i punti che avevo in mente ogni giorno. Un esempio è stato quello che è successo con lo svezzamento.
E lo stesso è successo con la nanna.
Mentre ero incinta di Priscilla mi sono attrezzata e ho allestito la sua cameretta di tutto punto. Con particolare attenzione ovviamente al lettino, materasso e lenzuola. Sono anche impazzita a farmi spedire dalla Germania una piccola amaca/lettino in legno e cotone naturale pensata appositamente per le prime nanne. Ne avevo letto e sentito parlare e me ne ero innamorata. Ed ero sicura che la forma, accogliente ed avvolgente a ricordare la vita intrauterina, unita al dolce dondolio dell’amaca avrebbe fatto innamorare anche Priscilla. Ecco l’amore non c’è stato, nonostante il prodotto sia ottimo e ci abbia anche fatto un po’ di sane dormite. Ma funzionava durante il giorno. Cosi come di giorno ha sempre dormito volentieri anche nella sdraietta. O nei casi peggiori (reflusso o male ai denti) abbiamo trovato un valido alleato nella fascia (altra cosa che non avrei pensato di usare ed amare cosi tanto).
Per dormire la notte, invece, ci è voluto un po’ più di tempo per assestarci e capire che cosa funzionasse per noi.
Io avevo vissuto da vicino solo allattamenti artificiali o misti. Mio nipote aveva iniziato a tirare senza svegliarsi tutta la notte da praticamente subito. E nella mia testa vedevo succedere lo stesso.
Ecco, niente di tutto questo. Con Priscilla son riuscita, tra alti e bassi, a proseguire l’allattamento al seno a richiesta per oltre 17 mesi. E ha continuato comunque a svegliarsi anche 2/3 volte a notte per oltre 2 anni. I vari tentativi di amaca, lettino in cameretta, lettino in camera con noi non facevano proprio al caso nostro. I risvegli si moltiplicavano esponenzialmente.
Dopo varie remore ho tentato mettendola a dormire nel lettone e.. magia!
Siamo passati da un milione di risvegli a notte ad appunto giusto un paio. Anche darle il latte (seno) e riaddormentarla risultava molto più semplice e veloce. A volte non mi rendevo quasi conto del risveglio…bastava che Priscilla allungasse la mano a toccare me o i miei capelli (che adora) e si riaddormentava da sola.
Abbiamo iniziato a dormire più serenamente sia io che lei. (il papà ha dormito bene sempre e comunque 😉 ).
Abbiamo fatto quindi alcune settimane con lei nel mezzo del lettone, ma comunque anche questa, nonostante dormissimo decisamente meglio, non era la soluzione ideale per noi.
La soluzione ideale per noi l’abbiamo poi trovata mettendo il lettino con una sponda aperta attaccata al lettone, dal mio lato.
In questo modo Priscilla era vicina a me, quasi nel lettone, ma in uno spazio tutto suo. Non veniva disturbata dai nostri movimenti e viceversa.
So che esistono culle pensate proprio appositamente per il co-spleeping. Varie marche di prodotti per la prima infanzia producono Qui sono ancora introvabili e non essendo una soluzione a cui avevo pensato, non mi sono nemmeno preparata per tempo.
Ora che ha superato i 2 anni e che si è sentita pronta, siamo passate al lettino in cameretta. L’idea di dormire in un lettino “da grandi” (noi abbiamo scelto un lettino basso di Ikea con spondina cosi che possa salire e scendere in autonomia) l’ha entusiasmata. E ci siamo creati un rituale nuovo per l’addormentamento. Già dalla prima sera si è addormentata volentieri nel nuovo lettino. Anche se con tempi decisamente più lunghi, che poi piano piano si sono accorciati. Io le ho ripetuto più volte (come avevo fatto durante la fase di distacco e inserimento al nido) che comunque mamma c’è e che può venire da noi. E questo la rassicura.
Alcuni risvegli ogni tanto ci sono. A volte invece dorme tutta la notte filata nel lettino. Altre volte si sveglia e passa, abbracciata al suo pupazzo, nel lettone.
Voi invece che esperienza avete avuto?! Come vi siete organizzati?
Io è meglio che non te lo dica…Andrea dorme ancora con noi
evviva!!!
mai dire mai veramente! io con mariam ero partita molto rigida e volevo stesse nella sua cameretta ma ad un certo punto, passato l’anno ho calato le braghe e il lettone è stata la salvezza! coi gemelli che te lo dico a fare?
coi gemelli penso sia quasi impossibile o comunque durissima!!