
Partiamo dal presupposto che ci è andata di gran sfortuna: siamo state a Minorca coi bambini a inizio aprile e abbiamo trovato forse la settimana più fredda e con più vento dell’anno. A parte lo sconforto iniziale non ci siamo perse d’animo e abbiamo cercato di sfruttare al meglio i 3 giorni e mezzo che avevamo a disposizione per vedere più cose possibile a misura di bimbi.
Siamo partite io, Priscilla e Beatrice con un’amica e la figlia. Quindi eravamo una squadra di sole donne e 3 bambine sotto i 7 anni. Delle pazze? Sì, forse un po’, ma a parte il freddo, è stata una bella esperienza da ripetere.
Ecco quindi una raccolta della nostra esperienza a Minorca coi bambini e un elenco di cose imperdibili da fare (e da mangiare) nella vostra permanenza sull’isola.
Cosa vedere a Minorca coi bambini
Siamo atterrate a Minorca all’aeroporto di Mahón e siamo andate subito a ritirare l’auto che abbiamo preso a noleggio. Abbiamo scelto di noleggiare l’auto per girare Minorca coi bambini perché chiedendo ai vari gruppi di expats che vivono sull’isola ci è risultato subito ben chiaro che i mezzi pubblici, soprattutto in bassa stagione, non erano la scelta ideale. E soprattutto con 3 bambine al seguito.
Noi abbiamo scelto l’autonoleggio Hyper rentacar che ha la sede vicino all’aeroporto e il servizio di navetta gratuita per raggiungere il loro ufficio.
Pochi minuti per sbrigare le formalità burocratiche e poi via alla scoperta dell’isola.
Prima tappa: Mahón
Mahón è a 5 minuti dall’aeroporto ed è la capitale dell’isola. Ma non aspettatevi una grande città. È una cittadina sul mare di dimensioni medie.
Noi ci siamo dirette subito verso il porto, che può vantare il titolo di secondo porto bio ecologico (con infrastrutture rispettose dell’ambiente circostante e suo di energie rinnovabili) più grande di Europa. Abbiamo chiesto in giro quale fosse il primo ma nessuno ha saputo risponderci ahahah
Devo ammettere che il porto ha il suo fascino: grandi imbarcazioni turistiche dal fondo di vetro che offrono tour della zona si alternano a yacht privati che han lasciato a bocca aperta le bimbe. Il tutto inserito armonicamente nel verde circostante.
Abbiamo passeggiato per il lungomare su cui si affacciano negozietti e ristorantini.
Abbiamo proseguito salendo con l’ascensore panoramico fino al casco histórico (il centro storico) da cui abbiamo ammirato il paesaggio e in cui abbiamo passeggiato tra le viuzze ammirando l’architettura dei palazzi in stile coloniale.
Dopo la merenda ci siamo dirette verso Ciutadella, ex capitale dell’isola, che si trova all’altro estremo dell’isola (45 minuti di distanza circa) dove avevamo prenotato il nostro alloggio.
Voelvamo fare un giro veloce della città ma essendo sabato sera è stato impossibile trovare un parcheggio vicino al centro quindi abbiamo optato per un po’ di spesa, una cena in una griglieria vicino casa e nanna presto.






Seconda tappa: le spiagge di Macarella e Macarelleta
Nonostante il tempo abbiamo provato ad andare alla ricerca di queste due famose calette suggerite da tutti. E ne è valsa la pena. Dopo una mezz’ora di strada da dove alloggiavamo e circa 15 minuti di camminata a piedi dal parcheggio siamo arrivate alla spiaggia di Macarella e i colori ci hanno affascinato. Anche col cielo grigio e coperto è stato possibile vedere l’intenso blu e turchese delle sue acque a contrasto con la sabbia finissima bianca. Com’è tipico della costa sud di Minorca, la cala è delimitata da pareti rocciose di media altezza, ricoperte da una ricca vegetazione mediterranea.
Abbiamo poi proseguito a piedi con una passeggiata leggermente impervia di circa mezz’ora (ma comunque fattibile anche da Bea) che collega la cala di Macarella con la sorella più piccola, la playa di Macarelleta.
Una caletta più piccolina ma ugualmente affascinante, anch’essa delimitata da grandi pareti rocciose e colori del mare intensi.
Ci siamo fermate a riposare e a giocare un po’ sulla spiaggia (e con i gabbiani) e abbiamo fatto le foto di rito, per poi tornare al parcheggio e ri-dirigerci verso Ciutadella.






Terza tappa: Ciutadella

Abbiamo trascorso il pomeriggio nella cittadina. È considerata, a ragione, a parer mio, la città con più charme di Minorca.
Bella la piazza centrale dove si trova l’ayuntamiento (il comune), il teatro e l’obelisco a ricordo del saccheggio della città da aprte dei turchi.
Subito di fianco alla piazza centrare c’è un’altra bella piazzetta con un grande parco giochi dove le bimbe hanno potuto scatenarsi e dove abbiamo fatto merenda.
Sempre in centro da non perdere Carrer Ses Voltes, la via dello shopping e la discesa al porticciolo, più piccolo rispetto a quello di Mahón ma ugualmente affascinante.
Sempre a Ciutadella si può osservare il castello di San Nicolau, piccola struttura a forma ottagonale che sorge giusto all’entrata del porto di Ciutadella. Il castello è una delle numerose torri militari di difesa poste lungo la costa di Minorca. Circondato da un fossato fungeva da difesa dagli attacchi alla città che arrivavano via mare.



Quarta tappa: il faro Far D’artrutx

L’isola di Minorca è, per ovvi motivi, costellata da numerosi fari. Noi abbiamo scelto di andare a visitare quello di Far D’artrutx che era abbastanza vicino a dove stavamo alloggiando.
Purtroppo non siamo potute entrare (e non abbiamo nemmeno capito se si possa visitare all’interno o meno).
Abbiamo passeggiato lì intorno godendoci il panorama e l’avventura sulle rocce lunari (come hanno ribattezzato le bambine le scure scogliere rocciose che si incontrano in vari punti della costa).
Quinta tappa: la queseria

Attraversando l’isola per andare da Mahón a Ciutadella siano rimaste colpite dal verde brillante dei campi e dalla quantità di mucche al pascolo. Online abbiamo visto che la produzione di formaggio è una delle attività più diffuse e che molte strutture danno la possibilità di visitare la fattoria e propongono diverse attività.
Noi abbiamo scelto la fattoria Sa Roqueta che ci ha proposto una visita con degustazione.


Propongono anche un’attività che ti permette di creare la tua forma di formaggio che poi, dopo la stagionatura, ti spediscono, ma siamo arrivate troppo tardi. Ops
Audrey ci ha accolto e ci ha accompagnato a visitare tutti gli animali della granja (fattoria). Abbiamo visto i maialini di qualche mese con cui le bimbe han potuto giocare. Abbiamo visitato le stalle dove c’erano le mucche più giovani. Abbiamo avuto la fortuna di conoscere Georgina, una vitellina nata quella stessa mattina, e osservarla alle prese coi primi tentativi di mettersi in piedi.
Il giro è proseguito nella zona di raccolta del latte, nel laboratorio di produzione del formaggio e in quello di stagionatura per concludersi poi con una degustazione dei formaggi da loro prodotti.
Le bimbe hanno mangiato velocemente e si sono poi fiondate a giocare coi giochi a loro dedicati (c’è infatti una piccola area gioco con tappeto elastico, altalene, casetta, scivolo etc) e noi abbiamo potuto goderci la degustazione in pace. Un plus molto apprezzato.
Decisamente la visita alla queseria è una delle attività che ci sentiamo di consigliare di fare se andate a Minorca coi bambini.


Sesta tappa: Monte Toro
Vicino alla queseria abbiamo visitato Monte Toro. Monte Toro è il punto più alto dell’isola, e trovandosi quasi al centro di essa, permette di vedere l’intera isola. Uno spettacolo a 360 gradi. E nei giorni particolarmente sereni, la vista può spaziare fino alla vicina isola di Maiorca.
Sulla cima del monte, oltre al belvedere, c’è il Santuario de la Virgen de Monte Toro, costruito nel XVII secolo su una chiesa gotica. All’interno del santuario si trova la statua della Vergine scolpita nel legno (noi però non siamo potute entrare a visitarlo).
Oggi il santuario è gestito dall’ordine religioso francescano della Misericordia ed è abitato da monache di clausura.
In cima al Monte Toro troverete anche un Cristo (una piccola versione del Cristo Redentore), un negozio di souvenir e un bar-ristorante con una terrazza che offre una magnifica vista.



Settima tappa: Cala Galdana
Nel pomeriggio abbiamo scelto di visitare un’altra spiaggia nel sud dell’isola: Cala Galdana, una delle calette più grandi di Minorca. È una baia di sabbia bianca bellissima vicino all’urbanizzazione con lo stesso nome. È una zona molto turistica ma confortevole e dispone, in alta stagione, di un’area per sport acquatici. Guardando il mare sulla destra troverete un ponticello che vi porta ad alcuni negozietti e ad un parchetto per bambini, piccolo ma carinissimo, che le bambine hanno molto apprezzato.
Nella mia classifica personale Cala Galdana è stata la mia preferita. Ma ovviamente è tutto molto soggettivo, son tutte molto belle e diverse tra loro. C’è davvero l’imbarazzo della scelta!




Altre spiagge a Minorca
Nei momenti di maggior freddo o quando eravamo particolarmente stanche abbiamo deciso di raggiungere in auto alcune altre spiaggie per fare delle mini tappe (e intanto scaldarci in auto) facendoci però un’idea di cos’altro ha da offrire Minorca.
Eccole brevemente:
- Cala Blanca: soli 5 km da Ciutadellla si trova una delle spiagge più famose dell’isola di Minorca
- Son Xoriguer: magnifica spiaggia di sabbia e rocce dalla forma di conchiglia, con piccoli scogli che emergono da acque cristalline. È una delle spiagge più amate della zona nord-ovest dell’isola.
- Cala en Bosc (o Cala’n Bosch): considerata la spiaggia urbana per eccellenza nei dintorni di Ciutadella



Spero che la nostra esperienza e i nostri suggerimenti su cosa vedere a Minorca coi bambini ti possano essere utili.
Noi speriamo di tornare a Minorca con un clima migliore per goderci di più le calette e il mare. Ci è proprio piaciuta e anche le bimbe ne son state super entusiaste.
Priscilla ha anche preparato una piccola presentazione per raccontare dei suoi 3 giorni a Minorca in classe al rientro.
Concludo con i nostri best of culinari: 3 suggerimenti per mangiare a Minorca coi bambini (e non solo):
- Grigliata a Es Caliu: a pochi passi dalle spiaggie e dalla città di Ciutadella vi sembrerà di entrare in una baita di montagna (con tanto di teste di cervo alle pareti) e due bei camini in pietra (che noi visto il freddo abbiamo molto apprezzato). Ottima carne e ambiente accogliente.
- Le ensaimadas di Tot Bo: nella piazzetta col parque infantil di Ciutadella (di fianco alla piazza principale) proprio di fronte al parco giochi, c’è una piccola bakery che prepara delle ensaimadas deliziose.
- Le patatas bravas da Alquimista: a due passi dal porto di Mahòn c’è una piccola bottega che promette coctails con magia. Ma vi assicuro che anche le paratas bravas (patate al cubetti saltate in padella con una salsa leggermente piccante) sono fenomenali. Le avevo assaggiate varie volte qui a Malaga ma niente a che vedere! Buonissime.


A presto
Se vuoi altri suggerimenti di viaggio e idee di cose da visitare coi bambini le trovi nella categoria “diario di viaggio” del blog o in in quella “Andalusia coi bambini” (dedicata alla regione dove viviamo)