In questi giorni abbiamo avuto ospite in albergo una famiglia finlandese con 2 bambini più o meno dell’età di Priscilla. E soprattutto con il bimbo più grande è nato da subito un certo feeling. Fatto di sguardi, sorrisi, risate e… parole non capite.

Si perchè questo bimbo parla solo finlandese. Priscilla parlocchia a suo modo italiano, spagnolo e un po’ di inglese. Abbiamo assistito quindi a delle scene tenerissime in cui cercavano di comunicare ognuno nella sua lingua, ma non comprendevano le parole dette dall’altro.

E’ bellissimo però vedere come nonostante tutto si impegnassero per creare un loro linguaggio, stabilire un contatto e una relazione. E senza parole tutto questo abbia funzionato.

Magicamente sono riusciti a capirsi e ad interagire.

Grazie alla pazienza nel tentare di esprimere quello che vogliono dire. La tenacia nel provare e riprovare.
Ma la cosa più bella secondo me è la voglia di farlo. In qualsiasi modo. Anche solo attraverso una risata contagiosa che si ripete.

La stessa cosa mi era capitata di notare quando era più piccola e partecipavamo ai play date con mamme e bambini di tutto il mondo.

E la stessa cosa mi capitava di notare la stessa cosa anche quando lavoravo al nido. Bambini della stessa nazionalità che ancora non parlavano o si esprimevano poco trovavano la maniera di comunicare ed interagire. E dopo solo poche ore riuscivamo a comprenderne i bisogni e a stabilire una relazione,

I bambini hanno infatti un linguaggio specifico e particolare che ha un qualcosa di magico e stupefacente. Fatto soprattutto di non verbale. Postura del corpo, espressioni del viso, sguardi, movimenti, particolari versetti. Tutto contribuisce a comunicare.

Questo linguaggio non linguaggio dei bambini è quello che permette ai neonati di mettersi in contatto con la mamma fin da subito per esprimere ciò di cui ha bisogno. E con i mesi questa abilità migliora e comprendersi diventa più semplice. Tanto che crescendo alcuni bambini non sentono il bisogno di sviluppare il linguaggio perchè riescono a farsi comprendere benissimo senza le parole.

E’ un peccato che crescendo si perda la capacità di comprendere gli altri anche a prescindere dalla lingua parlata e dalle singole parole, ma dando valore a tutto l’insieme.

Questa abilità risorge dalle ceneri quando ti trovi a dover parlare in un’altra lingua soprattutto se non la sai bene o non la sai del tutto. Al’inizio sei spaesato e tutto appare avvolto da  una nebbia densa e impenetrabile. Poi pian piano ci si stupisce a comprendere il senso generale del discorso. E spesso questo avviene prima di comprendere le parole dell’altro. Si re-impara a leggere le altre persone a prescindere dalle parole dette. Si torna ad osservare lo sguardo, il corpo. Ad ascoltare e capire il tono di voce. A cogliere le sfumature.

Io sono assolutamente affascinata da questi meccanismi del linguaggio e della comunicazione. Voi che ne pensate?

 

 

Scritto da:

centrifugatodimamma

Milanese di origine, giramondo di vocazione. Alterno varie esperienze tra animazione, educazione (in asilo nido e scuole di vario grado) e turismo. Dopo un’esperienza di 6 mesi in Egitto nel 2002 torno in Italia, apro e gestisco degli asili nido per 10 anni, mi sposo e sembra che ormai la vita abbia preso un binario sicuro e solido. Ma il sogno di lasciare di nuovo l’Italia rimane sempre vivo (e neanche ben celato! ;) ). Nel 2012 anche mio marito si convince e decidiamo di trasferirci in Repubblica Dominicana alla ricerca di caldo e di una vita più semplice e serena. Qui nel 2015 nasce la nostra bimba Priscilla… e con lei il blog Centrifugato di mamma. Dove racconto com’è essere mamma, com’è esserlo lontano dalle nostre famiglie, come viviamo in un luogo tanto diverso da quello da cui veniamo, e le meraviglie che scopriamo giorno dopo giorno. Da novembre 2018, dopo la nascita di Beatrice, la nostra seconda bimba, siamo a Malaga, pronti per nuove avventure! Che continuiamo a raccontare su queste pagine virtuali.. ;)