L’inverno è alle porte e durante il ponte dell’Immacolata abbiamo improvvisato una gita fuori porta. L’obiettivo era quello di fare una passeggiata rigenerante lontano dalla frenesia prenatalizia milanese. Ma la meta del mio piccolo ingegnere di casa era “il traghetto leonardersco”, una sorta di barca che prende il nome dal suo presunto inventore, Leonardo Da Vinci, e unisce i moli di Villa d’Adda (Bergamo) e Imbersago (Lecco).

Giacomo era attratto dal funzionamento di questo piccolo traghetto senza motore. Che, Tramite un cavo d’acciaio collegato alle due sponde, si muove grazie alla corrente del fiume. Potete immaginare il suo dispiacere di fronte al cartello che avvisava che il traghetto non era accessibile, a causa del livello troppo basso del fiume.

Fortunatamente la sua delusione è stata presto dimentica perché il paesaggio della sponda dell’Adda – noi eravamo sul lato bergamasco – è davvero bellissimo!

Nonostante il freddo, papà Andrea, Giacomo ed io abbiamo fatto una piacevole passeggiata, godendo di tutto ciò che la natura ci offriva: gli incredibili colori di fine autunno, le forme dei rami e degli alberi, la compagnia di cigni e papere in cerca di cibo, lo scorrere dell’acqua, i cambi di luce con il calar del sole.

Ogni volta che mi trovo in mezzo alla natura capisco perché la danza in origine si ispirasse ad essa. Perchè si nutrisse della sua bellezza e della sua armonia.

Vedere Giacomo scorrazzare in cerca di rami, annunciando felice di avere avvistato “una piccola spiaggia”, cioé una minuscola lingua di terra che dà accesso all’acqua, mi ha fatto pensare a quanto sia importante che i nostri figli, che crescono nelle grandi città, abbiano la possibilità di muoversi, di tanto in tanto, liberamente nella natura, giocando con quello che trovano.

Ma attenzione alle passeggiate in questa stagione perché il buio arriva in fretta! Con questo timore al ritorno, abbiamo accelerato il passo. Anche il freddo si era fatto più pungente e per consolarci abbiamo concluso la nostra gita davanti a una cioccolata calda, al tepore di uno scoppiettante caminetto.

Con la promessa di organizzare una nuova gita sull’Adda.

E ritornare in questo posto bellissimo  la prossima primavera, quando riapriranno l’Addarella, una barca ecologica sulla quale è possibile navigare sul fiume (per info: www.navigazionefiumeadda.it)

Se qualcuno avesse voglia di andarci, vi consiglio di dare un’occhiata anche al sito della pro loco di Villa D’Adda (www.prolocovilladadda.it), sperando che la pioggia permetta l’accesso al traghetto, specialmente per chi ha figli che, come il mio, sono curiosi di scoprire il funzionamento delle cose.

Scritto da:

Serena

Mi chiamo Serena e sono da sempre appassionata di danza e movimento, in tutte le sue forme. Mi sono formata studiando diverse tecniche e, in seguito, facendo esperienza come insegnante di danza, ginnastica dolce, espressione teatrale.

In un appartamento milanese, in cui la musica regna sovrana, vivo con mio marito Andrea, e i miei tre figli, Alice, Giulio e Giacomo, che hanno danzato nel pancione e che facevo addormentare ballando il tip tap.

Oggi sono danzamovimentoterapeuta e invito a danzare chiunque lo desideri, considerando i limiti come possibilità creative. Da vent'anni lavoro anche in ambito scolastico con la mia amica Grazia. Insieme abbiamo creato l'Associazione Culturale Clack, che promuove attività di danza e teatro e i nostri spettacoli. Mi piace scrivere di ciò che attraverso il movimento osservo, scopro, imparo. Qui e sul mio blog muoversidadentro.