Vi ho già raccontato che abbiamo deciso, dopo vari ragionamenti, di mollare tutto e cambiare vita.. di nuovo!. Ora volevo parlarvi nello specifico di questi ragionamenti che ci hanno spinto a decidere di dire addio alla repubblica dominicana. Ecco quindi perchè lasciamo Sosua.

Come vi dicevo noi abbiamo amato Sosua, l’abbiamo scelta tra centinaia di possibili località per il nostro trasferimento e abbiamo trascorso 6 anni bellissimi. Sia quando eravamo solo noi 2, per ritrovarci e rigenerarci. Sia quando è nata Priscilla e durante i suoi primi anni.

Già dopo la nascita di Priscilla abbiamo iniziato a guardare al futuro e a chiederci se Sosua potesse andare bene per lei, per noi, per la nuova famiglia che si è venuta a creare. Con l’arrivo di Beatrice i dubbi si sono rafforzati e ci hanno portato a decidere che per noi è necessario un cambio.

So che questo aspetto vi ha incuriosito tanto. In molti ci avete chiesto proprio questo. Ed eccomi a raccontarvelo. Ho cercato di spiegare al meglio mesi e mesi di ragionamenti. Preparatevi che è un articolo un po’ lungo 😉

Perchè lasciamo Sosua?

  • scuola

    Come vi raccontavo parlando di Sosua coi bambini qui ci sono diverse scelte di scuole private e internazionali. Il grosso problema sono i costi. Se con Priscilla eravamo titubanti e, con qualche sacrificio, potevamo pensare di riuscire a farle frequentare una di queste scuole, ora che sono in 2 diventa impossibile per noi affrontare questa spesa. Si ci sono scuole meno costose o addirittura pubbliche ma la qualità non si avvicina minimamente al minimo sindacale e non vogliamo privare le bambine dell’opportunità di avere una buona formazione. Da figlia di insegnante e da educatrice credo che la formazione sia fondamentale per dare una buona base per il futuro. Oltre ovviamente a quello che apprendono in famiglia. E se su questo secondo aspetto ovviamente ci possiamo e ci dobbiamo lavorare, ma per la scuola qui, ahimè, dipende tanto dalle finanze. Noi per ora abbiamo trovato una piccola scuolina in casa che è meravigliosa e costa relativamente poco.. ma crescendo?
  • opportunità extra scolastiche

    Sempre nello stesso articolo vi parlavo di cosa si può fare dopo la scuola. Proposte ce ne sono, ma anche in questo caso, a parte la spiaggia e il mare, il resto è decisamente costoso. E se come proposte sportive ce ne sono, in altri ambiti le proposte mancano. Pensando al futuro delle bambine è fondamentale pensare anche a proposte extrascolastiche che siano culturalmente stimolanti. Penso ad uno spettacolo teatrale, una visita ad un museo.. ed ecco, qui questo manca proprio! Si trova qualcosa a Santo Domingo, nella capitale, ma li noi non ci vivremmo mai.
  • distanza
    Certo, che la Repubblica Dominicana fosse lontana dall’Italia lo sapevamo e l’abbiamo messo in conto quando ci siamo trasferiti. Ma come ho già detto, quando ci siamo trasferiti eravamo in 2 e ragionavamo pensando di rimanere in 2. Abbiamo fatto i conti con la distanza, la nostalgia delle famiglie di origine e i lunghi ( e costosi) viaggi da affrontare. E per noi era 2 fattibile. La vacanza in Italia dello scorso anno ci ha mostrato un altro aspetto però. Priscilla ha sofferto tantissimo il ritorno a Sosua, il doversi staccare nuovamente da parenti ed amici appena conosciuti dal vivo e non solo attraverso uno schermo. Per mesi (e non esagero) si è preparata ogni giorno la borsa o il trolley e cercava di caricarlo in macchina piangendo e chiedendomi di andare a prendere l’aereo. Ci siamo chiesti se era giusto farla soffrire così.

    E sebbene sappia che il distacco dai nonni è uno delle difficoltà che tutti i bimbi expat vivono, il poterle permettere di accorciare le distanze ci è sembrato un punto importante da tenere in considerazione. Anche in Spagna non potrà vedere e vivere i nonni tutti i giorni ma ci si potrà incontrare sicuramente più spesso che una volta ogni 2 anni. Con un volo di sole 2 ore possiamo essere a Milano, i costi sono completamente differenti e anche la frequenza dei voli. Insomma rispetto a qui sarà come essere dietro casa!
  • background culturale
    Io amo quest’isola, l’ho detto e lo ripeto. Però questo amore non è cieco. Ho sempre visto benissimo le limitazioni che ha e le pecche. E non le ho mai nascoste nemmeno quando mi è stato chiesto come sia vivere qui o quando vi raccontavo sul blog. Quando vi raccontavo di Sosua vi ho parlato anche della prostituzione che, purtroppo, c’è e non è nemmeno ben nascosta. Parlando dei dominicani che vengono qui in hotel o di come venga vissuta la settimana santa ho accennato a immondizia lanciata per strada, sulla spiaggia o in mare o all’abuso di alcool.

    E se da adulto so che queste cose non vanno bene e non vanno fatte, è inevitabile che da bambini si impari anche da quello che si vede passeggiando in paese. Soprattutto se si è grandi osservatori come Priscilla. Vederla tornare da una passeggiata sputando per terra ( e giuro che non è una cosa che noi facciamo 😉 ) mi ha fatto capire che per quanto possiamo dar l’esempio, insegnare e spiegare, anche l’ambiente in cui si cresce fa la sua parte. Ovviamente ogni volta che vediamo immondizia per terra le spieghiamo che non si butta in giro, che si tiene fino a casa e si butta nel cestino. Che è un gesto di maleducazione e che poi si vive male tutti con tutto lo sporco in giro etc. E piano piano impara comunque. Ma se possiamo trovare un ambiente più stimolante e positivo perchè non farlo?
  • sicurezza
    Quando si parla della Repubblica Dominicana si dice spesso che è un paese pericoloso e si deve aver paura ad uscire dai resort o a girare per le strade. Per me non è così. Non ho mai avuto paura ad andare in giro. Per dire, ho molta più paura e mi sento meno sicura per le strade di Milano dopo una certa ora. Qui ho sempre girato da sola, la sera, con le bimbe etc. Secondo me la Repubblica Dominicana in questo senso è sicura (almeno per la mia esperienza e percezione, ma su questo punto si è sempre molto discordanti). La Repubblica Dominicana secondo me non è molto sicura per uno straniero per quanto riguarda la tutela. Cerco di spiegarmi ma è una cosa molto sottile. Se si dovesse fare un incidente, nel caso di un controllo autostradale, se si dovesse litigare con qualcuno, riuscire ad avere la giusta tutela è molto difficile. La giustizia spesso è molto sbilanciata a favore degli autoctoni (faccio un esempio base base: loro vanno in giro con auto fatiscenti, in 10 su una macchina, senza luci, portiere e magari senza nemmeno il vetro davanti, passano col rosso e fanno delle manovre pericolosissime sia in moto che in macchina, ma se c’è un controllo e tu hai una luce che non funziona, stai sicuro che a te la multa la danno! E magari ti vogliono anche inviare in capitale a fare un corso di educazione stradale! -successo a papà Gianlu- ..ma siamo seri?!?!) .
    Vuoi perchè conoscono meglio come districarsi, vuoi perchè conoscono semplicemente persone e procedure. Vuoi perchè tu sei semplicemente uno straniero e ahimè lo sarai sempre. La vera integrazione è molto difficile.

    E se puoi riuscire ad avere dei veri amici dominicani come è successo a noi, per la maggior parte rimarrai sempre lo straniero, magari simpatico e a posto, ma da osservare sempre con un po’ di diffidenza. E non dico che vale sempre la frase che spesso si ripete parlando di quest’isola ” se possono ti fregano” è però vero che se devono scegliere chi difendere o chi favorire, molto probabilmente difendono un dominicano. Anche se sei nella ragione. Anche se nella logica nostra comune non avresti nulla da temere. Invece a volte il brivido lungo la schiena ti viene perchè non sai se una cosina da niente ti può creare problemi o meno. Alcune  cose si possono risolvere con poco (come nel caso che vi ho raccontato di Gianlu), ma altre volte si gonfiano come un sassolino che cadendo provoca una valanga. Ed è un retrogusto che non voglio provare soprattutto ora che ci sono anche le bimbe.
  • limiti

    In molti articoli avete letto che qui una cosa non si trova, o che un’altra ha una scarsa qualità. E che spesso ordiniamo cose online o ce le facciamo mandare dall’Italia. Siamo in un paese che se su tante cose non ha niente da invidiare all’Italia o all’europa, è pur sempre un paese povero e del “terzo mondo”. Anche questo è un aspetto che conoscevamo e abbiamo valutato prima di trasferirci. E che finchè eravamo in 2 non ci creava minimamente problemi. Da quando la famiglia si è allargata inizia ad esser più faticoso farne fronte. Poi a tutto si trova una soluzione (come appunto emergeva spesso dai vari articoli) e non è certo un aspetto fondamentale che ci ha spinto al trasferimento. Ma messo sul piatto insieme alle altre cose ha aiutato a propendere per il ritornare “alla civiltà”.

Queste sono le motivazioni principali per cui lasciamo Sosua. Come ho detto e ripetuto più volte la percezione di alcune cose sono assolutamente soggettive e cambiano, come in questo caso, quando cambiano le condizioni. Gli aspetti qui elencati per noi, ora, sono un limite. Per altri invece potrebbero non esserlo per niente. Ovviamente ci sono tante cose che ci dispiace lasciare di Sosua e che vi racconterò a brevissimo (perchè qui siamo andati decisamente per le lunghe e non vi voglio annoiare 😉 )

Spero di aver risposto alle tante domande che mi avete fatto sia su facebook che su instagram. Se volete altre domande fatemele pure!

A presto

Scritto da:

centrifugatodimamma

Milanese di origine, giramondo di vocazione. Alterno varie esperienze tra animazione, educazione (in asilo nido e scuole di vario grado) e turismo. Dopo un’esperienza di 6 mesi in Egitto nel 2002 torno in Italia, apro e gestisco degli asili nido per 10 anni, mi sposo e sembra che ormai la vita abbia preso un binario sicuro e solido. Ma il sogno di lasciare di nuovo l’Italia rimane sempre vivo (e neanche ben celato! ;) ). Nel 2012 anche mio marito si convince e decidiamo di trasferirci in Repubblica Dominicana alla ricerca di caldo e di una vita più semplice e serena. Qui nel 2015 nasce la nostra bimba Priscilla… e con lei il blog Centrifugato di mamma. Dove racconto com’è essere mamma, com’è esserlo lontano dalle nostre famiglie, come viviamo in un luogo tanto diverso da quello da cui veniamo, e le meraviglie che scopriamo giorno dopo giorno. Da novembre 2018, dopo la nascita di Beatrice, la nostra seconda bimba, siamo a Malaga, pronti per nuove avventure! Che continuiamo a raccontare su queste pagine virtuali.. ;)