Giovedì scorso come ormai sapete, c’è stato il Thanksgiving day negli Stati Uniti.

Thanksgiving day è la festa americana del Ringraziamento.

Festa che nasce con i primi coloni americani, i padri fondatori, che decidono di festeggiare ad un anno dal loro arrivo negli stati uniti per ringraziare per tutto quello che hanno trovato e lo splendido anno che hanno trascorso in questa nuova terra promessa. (In questo articolo della mia amica virtuale Giorgia, mamma expat in Tenesse trovate la storia del Thanksgiving raccontata più nello specifico)

Per la prima volta quest’anno abbiamo potuto provare anche noi una tipica cena pranzo del Thanksgiving.

Ovviamente non è una festa dominicana, ma il nostro amico americano Carl,  che ormai è un pezzo di famiglia da quando siamo qui a Sosua, ha cucinato proprio i piatti tipici della tradizione. Abbiamo finalmente assaggiato quindi il tacchino, la salsa di Cranberries, mashed Potatoes e tutta una serie di altri piatti american style.  E poi abbiamo potuto mangiarli insieme.

Io ero curiosissima di provare che cosa fosse questo pranzo tipico americano. Quando guardi un telefilm al momento del Ringraziamento c’è sempre l’immancabile tacchino che arriva in tavola. E tutta la famiglia si ritrova contenta a mangiare intorno a questo tacchino supergigante.

Carl ha iniziato due giorni prima i preparativi in cucina. Ha iniziato raccogliendo tutti gli ingredienti (che vista la grande quantità di americani che girano in questa zona sono anche abbastanza semplici da reperire  per fortuna). E ha iniziato a portarsi avanti con alcune preparazioni per ritrovarsi con alcune cose in meno da fare il giovedì stesso.

Lui appunto per pranzo ha preparato il tacchino ripieno (ovviamente! 😉 )  Una parte del ripieno è stato servito come piatto a sé stante (era sostanzialmente pane condito con spezie varie, aglio, olio evo e prezzemolo). Di contorno fagiolini saltati in padella con cipolle e peperoni e purè di patate (stato servito con la salsa del tacchino).  Come accompagnamento alla carne anche la salsa di Cranberries per un tocco dolce. E poi c’era una farina di mais leggermente dolce con dei chicchi di mais passata al forno. Buonissima!!! L’idea era molto simile alla nostra polenta passata al forno quando è riscaldata e gratinata al forno.. io me ne sono innamorata!

Poi per terminare il pranzo, se non si era già sufficientemente pieni,  ha preparato una torta di carote con uvetta passa e noci pecan e cannella ricoperta con una glassa di panna e formaggio spalmabile. Veramente buona! A me di solito non piace torta di carote  ma devo dire che questa era veramente buona.

Priscila si è spazzolata tutto assolutamente tutto: ha mangiato di gusto e gli è piaciuto tantissimo. Ma Priscilla non è assolutamente difficile di gusti! E anche noi devo dire che abbiamo decisamente apprezzato!

Ero curiosissima di vivere questo Thanksgiving day americano ed è stato carino vivere a un pezzo di tradizione preparata e vissuta insieme a uno di loro.

Durante il pranzo Carl ci raccontava un sacco di episodi della sua infanzia: di quando sua mamma preparava questi piatti, di come lui aspettasse questo pranzo. E’ infatti uno dei suoi pranzi preferiti però molti di questi piatti si mangiano solo per il Thanksgiving. Quindi lui aspettava tutto l’anno questo periodo per poter mangiare questi piatti che gli piacciono tantissimo.

Questo scambio è uno degli aspetti che assolutamente mi piace di più del vivere all’estero. Perché abbiamo modo di vivere le tradizioni americane, inglesi, canadesi, tedesche. Si entra in contatto con quelle di un po’ tutti i paesi degli expat come noi che vivono qui. Perché quando sei all’estero ed entri comunque a far parte di una comunità internazionale ti apri a tutti i tipi di tradizione o almeno a me piace aprirmi e conoscere tutti i tipi di tradizioni: imparare a conoscere e anche provare a viverle. Per noi è stata assolutamente una bella giornata che molto probabilmente proporremo l’anno prossimo visto che Carl quasi sicuramente starà qui con noi!

A presto

Scritto da:

centrifugatodimamma

Milanese di origine, giramondo di vocazione. Alterno varie esperienze tra animazione, educazione (in asilo nido e scuole di vario grado) e turismo. Dopo un’esperienza di 6 mesi in Egitto nel 2002 torno in Italia, apro e gestisco degli asili nido per 10 anni, mi sposo e sembra che ormai la vita abbia preso un binario sicuro e solido. Ma il sogno di lasciare di nuovo l’Italia rimane sempre vivo (e neanche ben celato! ;) ). Nel 2012 anche mio marito si convince e decidiamo di trasferirci in Repubblica Dominicana alla ricerca di caldo e di una vita più semplice e serena. Qui nel 2015 nasce la nostra bimba Priscilla… e con lei il blog Centrifugato di mamma. Dove racconto com’è essere mamma, com’è esserlo lontano dalle nostre famiglie, come viviamo in un luogo tanto diverso da quello da cui veniamo, e le meraviglie che scopriamo giorno dopo giorno. Da novembre 2018, dopo la nascita di Beatrice, la nostra seconda bimba, siamo a Malaga, pronti per nuove avventure! Che continuiamo a raccontare su queste pagine virtuali.. ;)