Molte volte quando lavoravo al nido, ho parlato con mamme che avevano un animale domestico prima di rimanere incinte e che con l’arrivo del primo figlio hanno deciso di darlo via. O che non prendevano un animale, per paura. Io ho sempre pensato che crescere con un cane, o in generale un animale domestico, potesse essere per un figlio un’enorme risorsa più che un limite. Ma non avendo figli, a quei tempi, non mi sbilanciavo e lasciavo il beneficio del dubbio.
Ora che Priscilla è nata e sta crescendo circondata da 3 cani, 1 gatto più altri 3 cani della nonna in affitto, posso solo che confermare la mia antica idea.
Crescere con un cane è per un bambino una risorsa importante e fonte di molti insegnamenti.
Alcune lettrici del blog mi hanno chiesto maggiori informazioni sull’argomento attraverso la pagina facebook. Ho quindi approfondito un po’ la questione prima di scrivere a riguardo e mi sono accorta di non essere la sola a pensarla così. Anzi sono in buona compagnia!
Molti scienziati ed esperti sia di medicina che di educazione sostengono l’importanza di far crescere i bambini a contatto con animali domestici. Per tanti buoni motivi.
Eccone alcuni
anticorpi
Secondo diversi studi, l’ultimo dei quali pubblicato da Clinical & Experimental Allergy i bambini che hanno vissuto fin dal primo anno a contatto con un cane riducono del 50% il rischio di sviluppare allergie, otiti o disturbi alle vie aree come l’asma.
Stare a contatto con un animale domestico (opportunamente vaccinato e curato) permette infatti al bambino di sviluppare anticorpi, rinforzando il sistema immunitario in divenire del bambino.
Io sono forse esagerata e se capita una leccatina condivisa ad un biscotto rido. Ma sono sicura che più i bambini vengono tenuti lontani da batteri e più è facile che poi si ammalino appena ne entrano in contatto. Il costante contatto invece permette al corpo del bambino di sviluppare le risorse necessarie per combattere i batteri che lo circondano.
rispetto
Crescere con un cane costringe il bambino a rispettarne bisogni e desideri. E’ ovvio che i bambini non comprendano fin da subito questa cosa, ma condividere spazi e vita con un altro essere vivente, li allena a comprendere che non sono gli unici al mondo. Che ci sono altri esseri che hanno i loro spazi. Che hanno i loro tempi e desideri. Che non sempre hanno voglia di essere accarezzati o “stritolati”. A cui piacciono alcune cose e che sono infastiditi da altre. E si abituano quindi a comprendere le necessità dell’altro e a rispettarle. Ovviamente bisogna sempre essere presenti e allenare gli animali alla presenza del bambino e al bambino a comprendere come avvicinarsi e cosa fare.
responsabilità
Vivendo a stretto contatto con un animale domestico i bambini iniziano a comprendere cosa voglia prendersi cura di chi ha dei bisogni. Priscilla ha imparato subito che il miagolio di Mister Pepe (il gatto randagio che ci ha eletti come sua famiglia umana) vuol dire che ha fame e corre a prendere la sua pappa. E’ nato cosi un rituale mattutino bellissimo. Appena usciamo in giardino Mister Pepe ci vede e inizia a miagolare. Priscilla corre alla scatola dei croccantini e riempie la ciotolina. E la porta orgogliosa e barcolante al gattone. Che la ringrazia con una strofinata di muso (unica occasione in cui si fa toccare da lei!). E guai a rubarle questo compito! Stessa cosa per la ciotola dell’acqua dei cani: controlla sempre che sia piena d’acqua! O si diverte un mondo a lavare i cani quando è ora del bagnetto!
valore della condivisione
Priscilla è figlia unica e fino a pochi giorni fa non aveva quasi nessuna occasione di condividere spazi e giochi con altri bambini. Crescere con 3 cani e un gatto (oltre ai 3 cani della nonna en renta) l’ha “obbligata” a comprendere che non tutto è suo! Che alcuni spazi o oggetti sono degli animali e vanno rispettati. E allo stesso tempo ha imparato a condividere quello che è suo.Da volentieri un assaggio dal suo piatto ai cani. O non si arrabbia se le portano via un gioco (cosa che accade raramente per fortuna).
Molto spesso poi gli animali domestici diventano dei veri e propri compagni di giochi con cui condividere il tempo trascorso insieme. Ed il divertimento. ….e a volte anche la colpa dei disastri 😉
voler bene disinteressato
Un animale domestico, soprattutto un cane, ama incondizionatamente i suoi padroni. E quasi sempre questo amore passa al bambino già da quando è nella pancia. Taleta ha iniziato a starmi appiccicata durante tutta la gravidanza. E dopo la nascita non si staccava dal lettino o dalla sdraietta. Un cane ama la sua famiglia. Ti accoglie con feste e scodinzolamenti anche se ti sei allontanato solo 5 minuti. E’ felice di vederti. Sempre! Ti vuole bene sempre e comunque. Un affetto che i bambini percepiscono già da piccolissimi. Che li fa sentire amati, protetti ed accuditi.
aspirapolvere 😉
Piacevole effetto collaterale di far crescere con un cane i nostri figli. Che apprezzerete soprattutto ad inizio svezzamento (o autosvezzamento 😉 ) Quando più della metà del cibo finirà a terra avrete un valido alleato pronto a raccoglierlo 😀
Tante buone ragioni, se se ne ha la possibilità, per far crescere con un cane i nostri bimbi, no?
Ovviamente ci sono alcuni piccoli accorgimenti che vanno presi soprattutto all’inizio per instaurare bene questa relazione(ve ne parlerò in un prossimo articolo 😉 )
Sono curiosa di sapere cosa ne pensate! Mi raccontate le vostre esperienze?
[…] coniglio si è ricordato anche dei cani ovviamente visto che per Priscilla (e per noi) sono parte della famiglia. E ha portato una stringa […]
L’ultima foto è stupenda. Io la penso come te ma ho sempre un po’ di timore. Mia mamma ha 7 cani e quello più piccolo, una pulce di 3 kg, quando aveva 8 mesi l’ha morsa in testa. Con rabbia. Senza conseguenze perché era senza denti
vero, purtroppo può succedere… io sto sempre con 2mila occhi aperti! e cerco di “allenare” sia Priscilla a rispettare i cani, i loro spazi e le loro voglie, sia i cani, ad avvicinarsi con modo se hanno voglia di stare vicino, sia ad allontanarsi se infastiditi