So che tante di voi mamme mi capirete quando dico che, anche a causa dei 2 compleanno delle bimbe, (senza contare tutti quelli ricevuti a natale scorso!!) siamo letteralmente sommerse dai giochi!

Mi son soffermata in questi giorni proprio a pensare a quanto costino all’ambiente tutti questi giochi delle bimbe.

La possibilità di avere ora tutta questa disponibilità di risorse è da un lato bello, perché le bimbe son contentissima e trascorrono tantissimo tempo a giocare tranquille (con qualche intermezzo di litigi ogni tanto, ma ci sta ). Ma dall’altro lato, a parte la mancanza di spazio cronica in cameretta, mi son resa conto di quanto siamo sommersi dalla plastica.

E non solo! Ormai quasi tutti i giochi hanno luci, suoni, movimenti… e questo vuol dire decine e decine di pile che periodicamente van cambiate (e smaltite).

Cosa possiamo fare per ridurre l’impatto ambientale dei Giochi dei bambini?

Uno degli aspetti che più mi faceva soffrire in Repubblica Dominicana era vedere il totale disinteresse verso qualsiasi scelta in ottica ecologica, di riciclo o di spreco zero. Da quando siamo tornati in Europa stiamo cercando di modificare alcuni nostri comportamenti per cercare di ridurre il nostro impatto ambientale. Cose semplici, come sostituire le bottigliette di plastica con le bottigliette di acciaio, o usare gli spazzolini per i denti in bambù invece che in plastica o l’uso della shampoo solido invece di quello nelle bottiglie di plastica (di cui vi parlerò 😉 ).

Anche per le bimbe abbiamo cercato di pensare alcuni accorgimenti per cercare di pesare meno sull’ambiente.

Vi racconto cosa stiamo facendo noi (e ovviamente siamo apertissimi ad altri suggerimenti)

LIMITARE LO SPRECO

Non so dove, ma leggevo che la migliore maniera di riciclare è non produrre. E sono assolutamente d’accordo! Se non si produce uno scarto non c’è bisogno di smaltirlo o riciclarlo. Quando posso regalo alle bimbe altre cose che non siano giochi: vestiti, libri o, soprattutto, esperienze.
E se posso, do lo stesso suggerimento a chi mi chiede cosa regalare.

Quando posso cerco poi di prendere giochi usati o di passare i giochi che non usiamo più e sono in buono stato, a chi è più piccolo. Un modo per dare nuova vita a prodotti che sono già in circolo.

Quando siamo venuti via da Sosua, ad esempio, tra i vari preparativi per il trasferimento abbiamo organizzato un sale garage (una piccola vendita di tutte le cose che non ci saremmo portati via) Ora i giochi di Priscilla e Bea sono a casa di altri bimbi e al nido che aveva frequentato Priscilla.

NO ALLA PLASTICA: SCEGLIERE GIOCHI DI LEGNO O STOFFA

Quando posso (e soprattutto se li trovo) cerco di scegliere giochi in legno o in stoffa rispetto a quelli in plastica. Ma non è semplice! Non so in Italia, ma qui in Spagna in un negozio di giocattoli il 95% delle cose vendute sono in plastica :/ . Però ogni tanto si trovano (da ikea o da lidl ad esempio) o in negozi un po’ più sensibili e preferisco quindi prendere quelli rispetto ai classici di plastica.

PILE RICARICABILI

Suoni, musiche e luci attirano i bambini, soprattutto i più piccoli. E’ quindi praticamente impossibile non avere dei giochi con luci e musiche. Giochi che però, per funzionare, hanno bisogno di pile, che si scaricano molto facilmente. E le pile hanno bisogno di essere smaltite. :/ Dalla scorsa estate abbiamo scelto di dire addio alle pile usa e getta e abbiamo scelto di usare le pile ricaricabili. Noi abbiamo scelto quelle di GPBM italia, brand internazionale (di cui vi parlerò approfonditamente prestissimo) di cui ho avuto la fortuna di visitare la sede milanese durante il nostro ultimo rientro in italia.

GP Batteries è tra i principali produttori mondiali di batterie ricaricabili.Una scelta naturale, soprattutto considerando il grande impegno di questo brand verso uno sviluppo ed un futuro più sostenibili e compatibili con l’ambiente.

Queste le nostre piccole attenzioni per cercare di ridurre l’impatto ambientale dei giochi dei bambini.

Avete altri suggerimenti da darci?

Scritto da:

centrifugatodimamma

Milanese di origine, giramondo di vocazione. Alterno varie esperienze tra animazione, educazione (in asilo nido e scuole di vario grado) e turismo. Dopo un’esperienza di 6 mesi in Egitto nel 2002 torno in Italia, apro e gestisco degli asili nido per 10 anni, mi sposo e sembra che ormai la vita abbia preso un binario sicuro e solido. Ma il sogno di lasciare di nuovo l’Italia rimane sempre vivo (e neanche ben celato! ;) ). Nel 2012 anche mio marito si convince e decidiamo di trasferirci in Repubblica Dominicana alla ricerca di caldo e di una vita più semplice e serena. Qui nel 2015 nasce la nostra bimba Priscilla… e con lei il blog Centrifugato di mamma. Dove racconto com’è essere mamma, com’è esserlo lontano dalle nostre famiglie, come viviamo in un luogo tanto diverso da quello da cui veniamo, e le meraviglie che scopriamo giorno dopo giorno. Da novembre 2018, dopo la nascita di Beatrice, la nostra seconda bimba, siamo a Malaga, pronti per nuove avventure! Che continuiamo a raccontare su queste pagine virtuali.. ;)