Vi ho già detto in passato che non amo particolarmente i parchi che tengono gli animali in cattività. Diverso il discorso per quei centri che recuperano gli animali e usano i proventi degli ingressi per migliorarne le condizioni. Vi avevo già raccontato del Sea Life di Benalmadena che opera proprio con questa filosofia. E vi parlo oggi del Bioparc di Fuengirola.

Cos’è il Bioparc di Fuengirola

Bioparc è un nuovo modello di parco con gli animali basato sul rispetto degli animali e della natura e che si prefigge come obiettivo la salvaguardia delle specie animali.

Un modello nuovo di parco che sta facendo da apripista in Europa e nel mondo ad una nuova concezione di parchi con animali.

È caratterizzato, tra l’altro, dal suo design architettonico chiamato zoo-immersione, che immerge il visitatore nell’ambiente dell’animale. L’intero parco è pensato per avvolgere chi lo attraversa in una ricreazione dell’habitat da cui provengono gli animali.

Esiste una soluzione di continuità tra lo spazio fisico occupato dal pubblico e quello occupato dall’animale, con l’obiettivo di trasmettere parte della magia del camminare nel bosco e della scoperta dei suoi abitanti.

La storia del Bioparc di Fuengirola

Per capire appieno la filosofia e il perchè di questo parco, ed apprezzarlo appieno, è necessario fare un salto indietro e sapere un po’ di più della sua storia.

Nel 1998, il vecchio piccolo zoo di Fuengirola, aperto al pubblico dagli anni ’70, si trovava in condizioni pietose. Concepito 30 anni prima come un classico spazio di gabbie e recinti e negli anni cresce caoticamente parallelamente allo sviluppo urbano della città. Né la sua estetica né tantomeno le condizioni di vita degli animali erano accettabili.

Nel dicembre 1998 Rain Forest ottiene la concessione del vecchio parco. Inizia ad operare una radicale trasformazione e realizza il primo parco interamente progettato secondo il concetto avanguardistico di zoo-immersione.

Sfruttando il clima invidiabile della Costa del Sol e tenendo conto delle ridotte dimensioni del terreno a disposizione, sceglie di riprodurre nel nuovo parco un unico ecosistema: le foreste tropicali. La vegetazione subtropicale che cresce naturalmente sulla costa di Malaga viene usata per ricreare le foreste pluviali tropicali del Madagascar, dell’Africa equatoriale, del sud-est asiatico e, più recentemente, delle isole dell’Indo-Pacifico.

Un team di architetti, costruttori, scultori, pittori e giardinieri si mette al lavoro per dare vita a progetti visionari.

In due anni lo zoo viene completamente trasformato.

Tutti i recinti e gli edifici scompaiono, nascono fiumi e cascate, grotte, valli e rocce. La piccola dimensione del terreno era una vera sfida. Nascono stalle sotterranee, profondi canyon e giardini rialzati utili per sfruttare lo spazio e per preservare gli animali da disturbi esterni. Il parco cresce così in verticale e da l’impressione ai visitatori di trovarsi in un ambiente più ampio. Ma da soprattutto agli animali un ampiente più sfruttabile e godibile.

Nel giugno del 2001, il nuovo Zoo di Fuengirola apre le sue porte al pubblico, cambiando il concetto di zoo in Spagna e in Europa, rompendo definitivamente con l’immagine delle sbarre e del cemento. E diventando un modello per le proposte future.

Il 25 marzo 2010, lo zoo di Fuengirola cambia il suo nome trasformandosi in BIOPARC Fuengirola.

Il cambio porta anche all’unione con il suo parco gemello, BIOPARC Valencia, e alla creazione, dai due parchi, della Fundación Instituto del Trópico, il cui scopo è promuovere la conservazione delle foreste tropicali, le loro specie animali e le piante, così come le culture, i popoli e le persone che lo abitano.

La nostra visita al Bioparc di Fuengirola

Siamo stati al Bioparc di Fuengirola prima del Covid e dei vari lockdown. Abbiamo organizzato una gita insieme ad un’altra famiglia con bimbi e ora finalmente riesco a parlartene. Non perchè non ne valesse la pena ma perchè con le bimbe i tempi si dilatano sempre tanto (ahimè).. soprattutto in questo periodo.

Sul sito ufficiale del Bioparc si trovano tutte le informazioni circa il parco, gli orari, i prezzi dei biglietti ed eventuali chiusure aggiornati costantemente. Anche il profilo instagram è molto attivo e permette di seguire e conoscere gli animali anche virtualmente.

Dire che le bimbe sono state entusiaste della giornata è dire poco. Hanno corso in lungo e in largo entusiaste e con la bocca spalancata.

Si sono fermate curiose ad osservare gli animali sentendosi li vicino a loro. A volte anche interagendo con alcuni di loro.

Hanno amato lo spettacolo degli uccelli e i giochi in aria dello scimpanzè. Il giro nell’isola del Madagascar che ci ha fatto fare una splendida camminata in mezzo ai lemuri (che io adoro!)

Anche il pranzo è stato divertente! All’interno del parco non si può portare cibo ma si può acquistare (non economicissimo) all’interno. Il menù dei bimbi arriva con delle simpatiche maschere da animali che i bambini hanno usato per trasformarsi negli animali appena visti.

Una giornata veramente divertente ed entusiasmante.

Se vuoi scoprire altri posti da visitare in zona li trovi nella categoria “Andalusia coi bambini

Scritto da:

centrifugatodimamma

Milanese di origine, giramondo di vocazione. Alterno varie esperienze tra animazione, educazione (in asilo nido e scuole di vario grado) e turismo. Dopo un’esperienza di 6 mesi in Egitto nel 2002 torno in Italia, apro e gestisco degli asili nido per 10 anni, mi sposo e sembra che ormai la vita abbia preso un binario sicuro e solido. Ma il sogno di lasciare di nuovo l’Italia rimane sempre vivo (e neanche ben celato! ;) ). Nel 2012 anche mio marito si convince e decidiamo di trasferirci in Repubblica Dominicana alla ricerca di caldo e di una vita più semplice e serena. Qui nel 2015 nasce la nostra bimba Priscilla… e con lei il blog Centrifugato di mamma. Dove racconto com’è essere mamma, com’è esserlo lontano dalle nostre famiglie, come viviamo in un luogo tanto diverso da quello da cui veniamo, e le meraviglie che scopriamo giorno dopo giorno. Da novembre 2018, dopo la nascita di Beatrice, la nostra seconda bimba, siamo a Malaga, pronti per nuove avventure! Che continuiamo a raccontare su queste pagine virtuali.. ;)