I giochi da tavola sembrano ormai fuori moda in un’epoca in cui i più piccoli sono sempre di più a contatto con la tecnologia, i social, i videogames. Parliamoci chiaro, i tempi cambiano, ma è innegabile che spesso i bambini perdano una dimensione sociale che una volta era più quotidiana e diffusa.

I giochi da tavola sono una occasione per recuperare dei momenti insieme e per riscoprire un tempo fatto di divertimento e genuinità.

Personalmente amo molto i giochi in generale, quando ero più giovane giocavo anche di ruolo. Ora che il tempo è meno conservo la passione per i giochi da tavola e di narrazione. Così, oltre a frequentare fiere e a giocare con gli amici, cerco di trasmettere questo amore alla famiglia e, in particolare, ai miei nipoti.

E’ inutile negare che sono stata molto orgogliosa di Gabriele quando ha chiesto a Babbo Natale Cluedo e Scotland Yard e ora  che ha 8 anni sono sempre più frequenti momenti in cui giochiamo insieme a giochi “storici”, ma anche alle novità.

Così quando Davide, mio fratello e papà di Gabriele, ci ha invitato, venerdì 30 marzo, a una serata dedicata ai giochi da tavola che si teneva al PuntoCerchiate di Cerchiate di Pero, non abbiamo esitato un solo istante.
E così abbiamo passato una serata all’insegna del divertimento.

Immaginatevi una biblioteca, una sala con diversi tavoli. Aggiungete un’ associazione, la Ludoverse, di amanti di giochi. E avete il quadro della serata.

L’ingresso era gratuito e aperto anche ai bambini, ognuno poteva portare i giochi in scatola da casa, ma moltissimi erano a disposizione di chi volesse provarli.

Noi siamo arrivati muniti di scatole, ma poi abbiamo preferito provare qualcosa di nuovo. Abbiamo cominciato con una partita a Rush & Bush, ispirato a Mario Kart. Una corsa di macchine, una dinamica semplice ma non banale, carte che permettono di correre, ma allo stesso tempo di lanciare missili o evitare gli ostacoli: questi sono alcuni degli ingredienti che rendono il gioco perfetto per le famiglie. Un aspetto molto interessante è che il tabellone di gioco non è fisso, ma si può comporre liberamente ogni volta unendo i vari tasselli del percorso: a seconda di quante se ne usano è possibile determinare la durata di una partita.

Siamo riusciti a provare anche Pozioni Esplosive: lo scopo è quello di realizzare le proprie pozioni, prendendo gli ingredienti tra quelli nella dispensa del professore. L’obiettivo è cercare di prendere più palline possibili e per fare questo bisogna far “esplodere” le pozioni. Come si fa? Facendo toccare tra loro palline (ingredienti) dello stesso colore. Veloce, originale e molto molto divertente.

In tutto questo la piccola Matilde ha in parte giocato con noi, ma ha anche potuto correre libera per la biblioteca ragazzi, dove ha giocato nell’angolo morbido e sfogliato e letto libri.

Purtroppo, però, quando ci si diverte il tempo passa sempre troppo in fretta e così si è fatto tardi e abbiamo dovuto avviarci a casa. Appena possibile, però torneremo, magari anche il mercoledì, giornata in cui l’associazione Ludoverse organizza serate di gioco per adulti.

Infatti, non si è mai troppo grandi per i giochi da tavola!

A voi piace giocare coi giochi da tavola? Quali sono i vostri preferiti? Piacciono  anche ai vostri bambini?

 

Scritto da:

Chiara

Ciao! Sono Chiara e sono una “non mamma” di 38 anni.

Cosa ci faccio qui? Anche se non ho bimbi miei sono una zia, di tanti nipoti, di “sangue” e acquisiti.
Inutile dire che amo trascorrere il tempo con loro.
 
Non sono una vagabonda e sono molto abitudinaria, ma ho mille passioni e qui, a Milano e dintorni, non sto mai ferma. Amo il teatro, la lettura, i giochi e i fumetti e ho fondato Youmani Onlus, una associazione che si occupa della divulgazione della cultura teatrale. Organizzo eventi e cerco di creare sempre qualcosa di nuovo. E lo faccio per passione! Nel senso che il mio vero lavoro è un altro e poco c’entra con tutto questo.
 
Cerco di passare tutto il tempo che posso con i miei nipoti e così il mio sarà, nel blog, lo sguardo della zia.
Uno sguardo amorevole e accogliente, ma anche ampio e che un po’ vizia e un po’ diverte, che segue e asseconda. Ma che dice anche le cose come stanno. che inventa giochi e legge libri, che accompagna in una domenica pomeriggio… E che, soprattutto, regala un sorriso.